da il Riformista del 23 dicembre 2008 di Francesco De Leo
“Continuerò la mia lotta in qualunque altro ufficio…fino all’ultimo giorno che avrò vita”, ha detto ieri l’avvocato Shirin Ebadi dopo l’irruzione della polizia iraniana nella sede della sua associazione, il “Circolo dei difensori dei diritti umani”, a Tehran. “Attività illegale. Si chiude, tutti fuori!”, le avevano urlato domenica pomeriggio i poliziotti presentatisi alla porta dello studio dove da anni lavora con passione e coraggio alla difesa dei più deboli. Di illegale c’era solo la mancanza di un regolare mandato, di cui è stato presentato il numero identificativo e non il documento. “Basta la divisa” la risposta alle obiezioni. L’accusa è di non possedere il permesso allo svolgimento delle sue attività, considerate politiche, e per questo minacce, insulti, perquisizioni e sigilli alle porte.