da il Riformista del 2 novembre 2008 di Francesco De Leo
Qom - Sono a Qom, cuore della rivoluzione islamica, per incontrare Zohreh Sefati, l’unica donna ayatollah dell’Iran, importante figura accademica e religiosa, grande rarità nella storia dello sciismo. Ayatollah è un titolo concesso agli esponenti più importanti del clero, significa “segno di Dio” e ne sono insigniti gli esperti di studi islamici, giurisprudenza, etica, filosofia e misticismo. Qom è uno dei centri più conservatori del paese, le sue madrasse attirano studenti e studiosi da ogni parte del mondo. Tantissimi turbanti bianchi e neri per le strade, studenti con pile di libri sottobraccio, si mischiano ad un flusso ininterrotto di pellegrini d’ogni età. Sai cosa c’è qui? Mi dice l’interprete, invitandomi a seguirla in un viottolo e indicandomi una casa di mattoni rossicci piuttosto anonima. È qui che visse l’Imam prima di essere costretto all’esilio. Ma Khomeini? Certo. È da qui che gettò le basi del suo potere tra il clero tradizionalista. Una piccola porta grigia, un campanello. Mi indica una scritta, sorridendo meravigliata: guarda… <Ruhollah Mosavi Khomeyni> è scritto in farsi.
Continua a leggere "Corano in rosa.
A lezione di Islam dall’unico Ayatollah donna" »